Chi siamo

Il Comitato Genitori Cremona Zappa riunisce i rappresentanti di classe dei genitori degli Istituti (e tutti i genitori degli studenti) sulla base di quanto previsto dal Decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297.

Obiettivo principale è favorire, nel rispetto di tutte le componenti della scuola, la partecipazione dei genitori alla vita dell’Istituto per migliorarla e in particolare esprimere proposte e pareri sull'offerta formativa come previsto dall'art. 3 del Dpr 275/99. E’ l’Assemblea dei genitori a decidere annualmente le modalità organizzative del Comitato. In via ordinaria l’Assemblea deve essere convocata tra settembre e novembre.

Per l’anno scolastico 2023/2024, durante l'Assemblea del 19 Dicembre 2023 sono stati eletti i seguenti genitori che compongono il Direttivo come da Statuto:

Presidente, Daniele Saibene, 2 Liceo Scientifico (ls),
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Vice Presidente, Manuela MILANI 1 Liceo Economico Sociale (les)

Consigliere, Nicola FERRARI 3 ls;
Consigliera, Emanuela MARTINI 1 ls;
Consigliera, Monica Basile 4 ls.

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Per il nuovo logo del Comitato genitori ringraziamo Giovanna Sfondrini.

Per la collaborazione e l'aiuto il nostro grazie va alla professoressa Loredana Mastri, al professore Marco Costa e ai ragazzi del Laborarorio fotografia del Cremona.

Infine questo sito non sarebbe online senza il fattivo aiuto di Serena Martini, Alessandro Viviano e Agis Lab Srl.


 

Perché siamo contro la settimana corta

  1. Otto ore di lezione in un giorno? È quanto prevede una delle simulazioni per l'Ite Zappa. Considerando la natura degli adolescenti, 8 ore di lezione (ma anche sette) non vi sembrano troppo? Sì, si chiama “eccesso di didattica”.
  2. Potenziamento e “laboratori” volontari sono punti di eccellenza della nostra scuola. Difficile immaginarli dopo sette o otto ore di lezione. Di fatto diventa impossibile aggiungere ore di potenziamento e attività extra curriculari. E che dire dello studio a casa, delle attività extrascolastiche e della socializzazione?
  3. Una sana alimentazione diventa pura teoria con una pausa per mangiare di appena 30 minuti, nessun servizio mensa e niente spazi adeguati per consumare il pranzo. E il tutto per la gioia dei fornitori di “cibo spazzatura” che ovviamente saranno pagati dalle famiglie. Cinque pasti alla settimana fuori casa contro gli attuali uno o due!
  4. Organizzare il proprio studio non ha nulla che fare con il sabato libero. Al contrario è facile intuire che la verifica prevista per il giovedì o il venerdì non potrà essere preparata cinque giorni prima e nemmeno nei giorni precedenti, vista l’esiguità del tempo a disposizione dello studio.
  5. Concentrando le ore curriculari in cinque giorni a che ora si programmeranno gli sportelli di recupero o gli spazi educativi di studio fra pari.
  6. In modo artificioso si suggerisce che gli studenti pendolari potrebbero risparmiare sulle spese di trasporto ma si omette di calcolare a che ora arriveranno a casa una volta finite le lezioni.
  7. Immaginare dei tredicenni sconvolti dal passaggio dai 5 ai 6 giorni è pura fantasia. Non solo: si immagina per loro un mondo fatto a misura del lavoro dipendente, con cinque giorni di lavoro appunto, e il sabato e domenica a casa. Evidentemente leggiamo giornali diversi. Ci sembrava che le parole d'ordine di questi anni fossero (e questo non vuol dire che le condividiamo in toto) flessibilità, capacità di adattamento e persino... fantasia!
  8. Il sabato mattina in famiglia (probabilmente passato a dormire dopo essere usciti anche il venerdì sera) sarà certamente uno dei momenti più interessanti della “nuova” vita familiare che si immagina.
  9. Gli ottimi risultati del Cremona e dello Zappa nel ranking di Eduscopio sono stati realizzati, guarda caso, grazie alla settimana di sei giorni!
  10. Libri dei sogni a parte, non uno dei motivi portati a favore dei cinque giorni riguarda realisticamente la didattica, cioè il cuore di qualunque ragionamento sull’organizzazione della scuola. Bisognerebbe ragionare sul cosa e sul come insegnarlo e poi studiare l'organizzazione migliore per farlo.

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